La mafia è una montagna di merda.
Qui il comunicato stampa inviato ai due Magistrati:
OGGETTO: Comunicato Stampa Assomilitari – C.a. Procuratore NICOLA GRATTERI e Procuratore NINO DI MATTEO
A: Egregio Procuratore Nicola Gratteri
Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Catanzaro
Egregio Procuratore Nino Di Matteo
Consiglio Superiore della Magistratura
e per conoscenza: Ministro della Difesa ROMA
Ministro dell’Interno ROMA
Ministro della Giustizia ROMA
Capo Stato Maggiore Difesa ROMA
Capo Stato Maggiore Esercito ROMA
Capo Stato Maggiore Marina ROMA
Capo Stato Maggiore Aeronautica ROMA
Comandante Generale Arma dei Carabinieri ROMA
Comandante Guardia di Finanza ROMA
Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria ROMA
Capo Dipartimento C.N.VV.F. del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile ROMA
Comandante Truppe Alpine BOLZANO
Brigata Alpina Taurinense TORINO
2° Reggimento Alpini CUNEO
Egregi Procuratori Nicola Gratteri e Nino di Matteo,
Chi Vi scrive è un semplice cittadino che come Voi serve lo Stato vestendone una uniforme.
Voi Lo servite vestendo una Toga, ricercando attraverso di essa la verità e la giustizia nelle vicende che Vi vengono sottoposte, rischiando anche la vostra stessa vita per ottemperare ad un giuramento anche etico e morale che avete fatto.
Io Lo servo vestendo unì uniforme, garantendo attraverso di essa quella libertà e quella Democrazia a Voi necessarie e vitali per svolgere al meglio il Vostro delicato e indispensabile lavoro.
Oggi ricorre la nascita di un grande uomo come indiscussamente era il Vostro collega Giudice Paolo Borsellino. In questa data, tale figura viene accumunata a quella del suo collega e fraterno amico Giudice Giovanni Falcone e degli uomini e donne delle loro scorte.
La memoria purtroppo non ci ricorda solo la loro smisurata lealtà offerta al popolo italiano e allo Stato. Noi non li ricordiamo solo per l’enorme e disinteressata amicizia che li legava, bensì, e purtroppo ancor di più, per quegli eventi che ce li hanno tolti in maniera prematura e dolorosa.
Con la loro morte, come anche quella degli agenti delle loro scorte, si era spenta nel cuore degli italiani e dei cittadini onesti la speranza di poter ritrovare l’onore e l’orgoglio di poter essere i cittadini del più bello, glorioso e virtuoso paese, quale è l’Italia tutta.
Speranza offuscata dalla visione di un decadimento dell’etica, dell’onore e del coraggio da parte di uno Stato che non è stato capace di supportare e proteggere al massimo delle possibilità quegli uomini che proprio per Esso stavano offrendo tutta la loro vita fino all’estremo sacrificio.
In molti vorremmo ora poter esprimere tutto il rispetto e la gratitudine verso tali persone. In molti vorremmo ora trovare il modo di poterli ancora supportare nel loro duro e doloroso percorso professionale e umano, anche solo per dirgli che non sono soli, che ciò che fanno dona sollievo a quei cittadini onesti che vorrebbero poter vivere nuovamente senza la paura di poter subire vessazioni o ritorsioni da realtà distorte e abominevoli come sono le mafie tutte.
Ora abbiamo Voi due e tanti altri magistrati e uomini dello Stato che, seppur coscienti della oggettiva pericolosità alle quali vi espongono le vostre scelte, incuranti di dedicare tutto il tempo a vostra disposizione, rubandolo anche a i vostri cari, cercate di garantire a noi cittadini un futuro di speranza e serenità, ovvero all’Italia quella dignità e quell’onore che merita.
Ora noi tutti, tutti i cittadini onesti in uniforme, vogliamo dimostrarVi il nostro massimo appoggio e la nostra infinita gratitudine.
Non dovete demoralizzarvi se una parte dello Stato inspiegabilmente e vergognosamente, e con smemorata indecenza, non vi supporta e non vi protegge come invece dovrebbe.
Non cedete all’amarezza e alla delusione, poiché lo Stato siete Voi e noi che vestiamo una uniforme.
Noi tutti siamo lo Stato.
Noi siamo lo Stato, perché lo serviamo secondo le nostre capacità e aspirazioni, ovvero vestendone una divisa o una uniforme.
Noi siamo lo Stato, perché attraverso il nostro impegno professionale e umano garantiamo quella Libertà e quella Democrazia necessarie e vitali a TUTTE le Istituzioni politiche, civili e militari, per svolgere al meglio, adesso ancor più di prima, il loro delicato e indispensabile lavoro.
Noi siamo lo Stato, perché attraverso i nostri ruoli istituzionali, ovvero attraverso il servizio profuso nei confronti di tutti i cittadini e del Paese, li valorizziamo, li serviamo e Li difendiamo.
Noi siamo lo Stato, perché per servirLo e per difenderLo rinunciamo quotidianamente agli affetti, alla libertà e perfino alla nostra incolumità.
Noi siamo lo Stato, perché impegniamo e sacrifichiamo le nostre forze, le nostre capacità e il nostro tempo al bene e alla tutela del nostro Paese e del nostro Popolo, mettendoci la faccia ed esponendoci sempre in prima persona.
Noi siamo lo Stato, perché crediamo che le Istituzioni tutte non debbano vessare i cittadini o peggio ancora ignorarne paure e aspettative, bensì tutelarli ascoltandoli.
Voi come Magistrati e noi come appartenenti alle Forze Armate e ai Corpi Armati del Paese siamo certi che le Istituzioni di cui facciamo entrambi parte e che rappresentiamo, debbano e possano realmente tutelare, sostenere e difendere la libertà e la dignità dei cittadini attraverso una democrazia e una giustizia libera e sostenibile.
Ma la democrazia e la giustizia, per essere tali, devono incontrovertibilmente essere sia sostenute e difese da una classe politica onesta, capace e moralmente inattaccabile, sia garantite nel loro percorso e nella loro tenuta da un sistema giuridico giusto, etico e ancor più efficiente ed efficace.
A mio avviso in questo momento storico per raggiungere un risultato positivo, un politico, un movimento politico, ogni rappresentante dello Stato, dovrebbero puntare a smuovere le coscienze e le menti di quell’enorme ed eterogeneo bacino di persone insoddisfatte, stufe di essere raggirate e offese da promesse inevase e speculazioni ideologiche.
Noi di Assomilitari vorremmo poter essere parte di una voce fuori dal coro, senza l’arroganza di pensare che questa sia la migliore.
Solo una semplice e leale voce che rimanga tale a prescindere dagli eventi.
Voi siete visti da noi cittadini in uniforme, come indomiti guerrieri che armati solo di tanta voglia di fare e tanta fiducia nel prossimo, si sono messi in testa di poter combattere contro un’intera armata di nemici. Nemici forti, radicati e all’apparenza invincibili e intoccabili.
Ma ricordate di Leonida e delle Termopili, di Garibaldi e i suoi mille fedeli uomini, ancora se ne parla.
Questo per dirvi che, durante le battaglie, una “vittoria” può configurarsi con infinite modalità e sfaccettature e che qualunque aspetto questa prenderà, sarà assolutamente positiva, per questo la nostra spada, se gradita, è vostra, come anche quella di tutti gli uomini e le donne in uniforme che vi sono accanto in un fedele e trepidante silenzio.
Considerateci una sincera e disinteressata risorsa per qualsiasi necessità, nessuno rimane indietro.
Con gratitudine e stima,
Presidente Assomilitari
Maresciallo Carlo Chiariglione
#Nessunorimaneindietro
Foto fonte: http://archivio.blogsicilia.it/lezione-antimafia-al-cortile-platamone-con-ardita-gratteri-e-di-matteo/
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