CAMPIONATI SCIISTICI DELLE TRUPPE ALPINE – CA.S.T.A. 2018
PREMESSA
Dal 5 al 10 marzo scorso si è svolta la 70a Edizione dei Campionati Sciistici delle Truppe Alpine (Ca.S.T.A.) nello splendido contesto del comprensorio della Via Lattea in Piemonte.
Si tratta di una manifestazione finalizzata a dimostrare quelle che sono le capacità delle Truppe Alpine ad operare in ambiente montano e in condizioni di innevamento. Scopo primario è infatti la verifica del livello addestrativo raggiunto dai reparti nel corso dell’addestramento invernale per quanto riguarda le capacità di sopravvivenza, di mobilità e di efficienza operativa in ambiente particolarmente duro come quello montano.
I Campionati Sciistici delle Truppe Alpine rappresentano l’occasione per numerosi Eserciti Alleati ed amici di confrontarsi nel più sano spirito agonistico in una sorta di Olimpiade invernale in “grigio-verde” come è stata ribattezzata la manifestazione. Ed è proprio l’imponente presenza di rappresentative straniere invitate a confermare ancora una volta la forte connotazione internazionale di queste gare militari.
Durante i sei giorni di gare, 1500 atleti in rappresentanza di 11 nazioni si sono confrontati nelle dure discipline sciistiche per aggiudicarsi i trofei in palio; Gara dei Plotoni Trofeo M.O. “Silvano Buffa” – IFMS (International Federation of Mountain Soldiers) Trophy che rappresenta la gara regina della manifestazione; il Trofeo dell’Amicizia/Interforze, il Trofeo Medaglie d’Oro e i Campionati Italiani Esercito di Sci.
L’edizione 2018 dei Ca.S.T.A. ha avuto come “leitmotiv”, oltre all’attività addestrativa, la sicurezza in montagna e le attività di soccorso in ambiente montano invernale.
Tutto questo si è concretizzato nell’esercitazione denominata “CHABERTON 2018” che si è svolta sabato 10 marzo sotto una fitta nevicata che ha reso il tutto ancora più verosimile.
L’esercitazione tecnica congiunta di ricerca e soccorso ha visto coinvolte oltre a squadre di Soccorso Alpino Militare, anche squadre di ricerca del Soccorso Alpino e Speleologico, personale e velivoli dell’Aviazione dell’Esercito, unità cinofila della Guardia di Finanza, squadre del Servizio “118” della Regione Piemonte, in un quadro di verifica della capacità di integrazione (procedure di intervento e coordinamento degli assetti) dei diversi attori impegnanti nell’ambito di un contesto emergenziale.
Non è mancata l’opportunità di verifica tecnico-tattica che si è sviluppata nell’esercitazione dimostrativa denominata “VOLPE BIANCA” svoltasi venerdì 9 marzo che ha avuto lo scopo di esibire il livello addestrativo conseguito e le capacità operative esprimibili dai reparti Alpini, con particolare riferimento all’attitudine alla sopravvivenza, al movimento, all’assolvimento del compito in ambiente montano di alta quota, invernale e innevato, nell’ambito di un contesto operativo ad alta intensità.
SVOLGIMENTO dei Ca.S.T.A.
La cerimonia di apertura dei Ca.S.T.A. 2018 andata in scena a Sestriere lunedì 5 marzo ha di fatto dato il via ad una serie di giornate di gare particolarmente intense.
Gli atleti nei primi tre giorni di competizione si sono confrontati prevalentemente nelle discipline sciistiche. Infatti a partire dalla giornata di martedì le attività sono entrate subito nel vivo con l’inizio della Gara dei Plotoni, lo slalom gigante, lo sci di fondo per proseguire poi nei giorni successivi con il Biathlon militare, sci alpinismo e la gara delle Pattuglie.
Mercoledì 7 e giovedì 8 si sono svolte le prove rispettivamente dell’esercitazione tecnico-tattica “VOLPE BIANCA” a Pian dell’Alpe in Località Usseaux distante circa 20 km da Sestriere e l’esercitazione congiunta di soccorso alpino “CHABERTON 2018” in località Monte Rotta distante circa 2km da Sestriere.
Mercoledì mattina c’è stata l’opportunità di seguire parte dell’esercitazione “VOLPE BIANCA” da una posizione privilegiata ovvero a bordo di uno degli elicotteri AB-205 MEP appartenenti al 34° Gruppo Squadroni Aviazione Esercito “Toro” con sede a Venaria Reale e rischierati per l’occasione a Bousson.
Un accurato briefing con l’equipaggio ha preceduto l’imbarco e il successivo decollo verso la zona operativa di Pian dell’Alpe. L’elicottero, vista la presenza di altri velivoli in azione nella zona si è posizionato in un circuito a distanza di sicurezza.
Da lì ho avuto la possibilità di osservare le operazioni di volo che hanno visto coinvolti 2 elicotteri AB-205 impegnati nel trasporto di motoslitte utilizzate poi da operatori del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” e un CH-47F del 1°Reggimento AVES “Antares” che ha trasportato parte delle truppe che hanno partecipato all’esercitazione.
Inoltre di particolare interesse i movimenti delle truppe a terra impegnate nell’esercitazione.
Giovedì si apre con la gara delle Pattuglie a Pragelato per proseguire con le prove dell’esercitazione di soccorso alpino “CHABERTON 2018” a Monte Rotta.
Condizioni meteo favorevolissime fanno da cornice all’atto dimostrativo che ha visto coinvolti anche gli elicotteri AB-205 MEP che hanno supportato le operazioni a terra.
In serata la tanto attesa e suggestiva fiaccolata che chiude di fatto la giornata.
Venerdì le competizioni sciistiche proseguono con la gara di slalom gigante va in scena sulle piste di Sestriere, mentre alle 11 l’esercitazione tecnico-tattica a Pian dell’Alpe rappresenta l’evento clou della giornata e che vedremo nel dettaglio più avanti.
Alle 18:30 la gara dei Plotoni chiude le competizioni sciistiche della 70a Edizione dei Campionati Sciistici delle Truppe Alpine.
Sabato è la giornata conclusiva; una fitta nevicata accompagna l’esercitazione squadre di soccorso alpino “CHABERTON 2018” a Monte Rotta. L’evento in questo modo è molto più realistico e affascinate. Per le avverse condizioni meteo gli assetti aerei del 4° Reggimento AVES “Altair” non hanno preso parte all’esercitazione.
Alle 11:00 la sfilata degli atleti delle 11 nazioni partecipanti ha aperto la Cerimonia di chiusura dei Ca.S.T.A. 2018 alla quale hanno preso parte il Ministro della Difesa la Senatrice Roberta Pinotti, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito il Generale Salvatore Farina, il Generale Claudio Berto Comandante delle Truppe Alpine, il Sindaco di Sestriere unitamente a numerose autorità civili e militari.
Il risultato sportivo finale ha visto prevalere il 7° Reggimento Alpini che si è aggiudicato il TROFEO BUFFA e l’ “International Federation of Mountain Soldiers” Trophy.
Vediamo ora nel dettaglio i due eventi esercitativi che hanno arricchito i Ca.S.T.A. 2018
ESERCITAZIONE VOLPE BIANCA
Il contesto è quello del poligono occasionale di Pian dell’Alpe, ubicato sul versante occidentale del Piemonte situato in Val Chisone. L’area si trova a circa 2.000 metri s.l.m., nel cuore del Parco Naturale Orsiera Rocciavrè.
L’esercitazione che abbiamo avuto l’opportunità di seguire è dimostrativa ed ha lo scopo di esibire il livello addestrativo conseguito e le capacità operative esprimibili dai reparti Alpini, con particolare riferimento all’attitudine alla sopravvivenza, al movimento, all’assolvimento del compito in ambiente montano di alta quota, invernale e innevato, nel caso di specie in un contesto operativo ad alta intensità.
L’esercitazione ha offerto anche al Reggimento l’opportunità di pianificare, organizzare e condurre le operazioni di supporto logistico e funzionale che hanno portato alla realizzazione di una piccola zona servizi di gruppo tattico presso l’area delle casermette sita nell’abitato di Fenestrelle.
Lo scenario operativo può essere sintetizzato come di seguito:
Nel quadro della Campagna militare finalizzata alla stabilizzazione della ipotetica Regione di SKOLKAN, la Task Force “Vigilantes”, su base 2° Reggimento Alpini, ha ricevuto il compito di organizzare e condurre un’operazione di contro-insorgenza volta alla neutralizzazione di forze nemiche che occupano il compound di Pian dell’Alpe (nome in codice obiettivo NOVO-POSTOYALOWKA) e alla cattura del rispettivo comandante militare.
La Task Force assolve il compito impiegando il Complesso minore “Impavida”, su base 22a Compagnia Alpini, composto da 3 plotoni fucilieri e da 1 plotone supporto alla manovra dotato di:
– 1 squadra controcarri equipaggiata con 1 sistema d’arma missilistico SPIKE;
– 2 squadre mortai dotate di armi da 81 mm;
– 1 team di Tiratori Scelti;
– 1 team METEOMONT;
– 1 team Joint Terminal Attack Controller (JTAC).
A supporto del Reparto:
– 1 squadra Guastatori del 32° Reggimento Genio alpino;
– 1 squadra multi-sensore del 41° Reggimento Sorveglianza e acquisizione obiettivi “Cordenons”;
– 1 distaccamento operativo del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti;
– 1 Task Force dell’Aviazione dell’Esercito su base 4° Reggimento AVES “ALTAIR” con elicotteri AB-205 integrati da un CH-47F.
Il dispositivo nemico asserragliato nel compound consta di una postazione di fuoco a difesa della strada che porta al Colle delle Finestre, da uno schieramento mortai e alcune unità a supporto.
Nelle fasi immediatamente precedenti l’assalto, la squadra multi-sensore SORAO lancia il RAVEN allo scopo di individuare le posizioni nemiche e acquisire bersagli e obiettivi. Il RAVEN è un dispositivo ricognitore a pilotaggio remoto, caratterizzato da un’apertura alare di 140 centimetri e ha un peso di circa 2 Kg. È munito di telecamera elettro-ottica e all’infrarosso che gli permette di lavorare a una distanza massima di 10 km con un’autonomia variabile tra l’ora e l’ora e mezza. Il RAVEN è gestito tramite una stazione di controllo a terra (Ground Control System) che permette all’operatore di controllare il velivolo, di registrare e trasmettere in tempo reale le immagini al posto comando tattico.
Grazie ai dati raccolti in tempo reale dal RAVEN, può iniziare lo schieramento delle truppe a terra. E’ il team Tiratori Scelti ad aprire inizialmente il fuoco di copertura a favore del plotone che a breve abbandonerà la base di partenza per l’attacco. Il team è equipaggiato con il fucile di precisione SAKO TRG 42 cal. 338. Si tratta di un’arma in dotazione alla Squadra Tiratori Scelti dei Reggimenti Alpini e consente di incrementare la capacità di ingaggio dei bersagli posti a lunga distanza. È espressamente realizzato per il tiro di precisione ed è equipaggiato con numerosi accessori che lo rendono adatto a soddisfare i severi requisiti di uno sniper nei più diversificati scenari operativi.
Anche una squadra controcarro del plotone supporto alla manovra si muove per acquisire la propria posizione. Il movimento del team avviene utilizzando due motoslitte in dotazione. Il sistema controcarro SPIKE è un apparato missilistico di 3^ generazione, la cui acquisizione, in sostituzione dei sistemi TOW e MILAN orami divenuti obsoleti, ha permesso alle unità alpine di mantenere la capacità controcarri a media e lunga gittata.
Possono entrare in azione i 3 plotoni fucilieri i quali con un movimento di accerchiamento del compound bloccheranno eventuali sortite offensive nemiche mentre la squadra guastatori del 32° Reggimento Genio alpino – al traino di BV 206 S7– realizzerà una breccia nel muro di cinta del compound nemico.
Intanto gli Alpini stanno per raggiungere la linea di appiedamento e sganciarsi dai BV. Si tratta di un momento tatticamente delicato che dovrà essere coperto dal fuoco di accompagnamento delle armi di reparto.
Entrano in scena gli assetti aerei; primo fra tutti l’elicottero CH-47F appartenente al 1° Reggimento AVES “Antares” di Viterbo che atterra sulla “landing zone” ubicata nei pressi dell’ingresso del poligono (e segnalata da apposito fumogeno a cura di personale del plotone supporto alla manovra). Da qui sbarcano 2 squadre mortai medi del plotone supporto alla manovra. Il coordinamento della terza dimensione è garantito dal JTAC in costante collegamento radio con i piloti.
Fintanto che i mortaisti sbarcano e prendono posizione allo scopo di intervenire con il fuoco di supporto per neutralizzare i mortai nemici i Guastatori alpini del 30° Battaglione raggiungono il margine anteriore del muro perimetrale del compound e si apprestano ad aprire una breccia. Contestualmente, una squadra fucilieri garantisce la copertura, mentre l’altra fornisce l’aliquota di rincalzo del plotone. Oltre al fuoco delle armi di reparto veicolari, la copertura del dispositivo in movimento è garantita dal fuoco dei Tiratori Scelti e dei controcarri.
L’apertura della breccia è accompagnata da un dispositivo acustico tipo petardo che simula l’esplosivo al plastico C4 che sarebbe utilizzato nella realtà dai Guastatori.
Mentre il 3° plotone da nord-est e il 2° plotone da sud proseguono il movimento d’assalto, ecco sopraggiungere due cacciabombardieri dell’Aeronautica Militare assegnati in concorso aereo alle truppe di terra (close air support), con lo scopo di neutralizzare le unità nemiche prima che queste possano entrare in combattimento, provenienti da una struttura situata a est lungo la strada che porta al Colle delle Finestre.
A questo punto sopraggiunge nuovamente il CH-47F della Task Force ALTAIR che trasporta la 3^ squadra del 1° plotone, la cui inserzione avviene tramite tecnica “fast rope”, deputata a occupare il fianco est del compound e garantire la cornice di sicurezza a premessa della successiva incursione di un distaccamento operativo del 4° Reggimento Alpini paracadutisti.
La gestione dello spazio aereo – nonché la guida da terra degli assetti ad ala fissa dell’Aeronautica Militare impegnati nella close air support a favore delle forze a terra – è garantito dal team JTAC (Joint Terminal Attack Controller), costituito dal capo team, ossia dal Forward Air Controller (FAC) e da un TAC-P operator (responsabile del delicatissimo compito di illuminare l’obiettivo con specifico laser).
E’ ora la volta dei 2 AB-205 della Task Force ALTAIR. I velivoli trasportano al gancio baricentrico due motoslitte in dotazione al 4° Reggimento Alpini paracadutisti. Raggiunta la zona atterraggio segnalata da apposito fumogeno le motoslitte vengono sganciate e gli operatori del Distaccamento inizieranno l’incursione sul tergo del dispositivo allo scopo di catturare il comandante militare delle Forze ostili.
Sfruttando la cornice di sicurezza garantita dalla squadra sbarcata in fast rope, il Distaccamento operativo raggiunge il perimetro orientale del compound per poi irrompere nella struttura principale e catturare l’obiettivo.
Il prigioniero, una volta catturato, viene consegnato al personale del plotone fucilieri che lo tratterrà a premessa della successiva consegna alla Polizia Militare.
Assolto il compito, il Distaccamento Operativo si allontana a bordo delle motoslitte in direzione sud-est.
Il 3° plotone fucilieri, disceso dal Colle delle Finestre, ha avuto un Alpino ferito che è stato stabilizzato dal Soccorritore Militare presente sul posto.
Il ferito viene adagiato sulla barella UT 2000 in dotazione ai reparti Alpini che viene trasportata a valle a cura di altro personale abilitato alle tecniche di soccorso pista. Intanto un BV ambulanza (che dispone all’interno di tutte le attrezzature di soccorso medico presenti in una normale ambulanza) in dotazione ai Reggimenti Alpini, si avvicina da ovest allo scopo di recuperare il ferito e trasportarlo presso le strutture sanitarie militari.
L’evacuazione medica del ferito è l’ultima attività tattica che, di fatto, conclude l’esercitazione Volpe Bianca 2018 che ha voluto mostrare le capacità tecniche e tattiche del Reggimento Alpini.
ESERCITAZIONE SOCCORSO ALPINO
Il supposto operativo ci porta per l’occasione nella località Monte Rotta dove, a causa di imponenti nevicate, una pattuglia costituita da una Squadra Soccorso della Brigata Alpina “JULIA” è impegnata in un’attività di ricognizione presso le località rimaste isolate.
In base alle informazioni ricevute dalla sala operativa che gestisce i soccorsi, la pattuglia, nottetempo, sfruttando gli apparati di visione notturna in dotazione, ha effettuato un movimento di avvicinamento per raggiungere l’abitato di Monte Rotta, materializzato dal nucleo di edifici che si trova a valle della strada, dove risultano residenti quattro nuclei familiari, composti prevalentemente da persone anziane, che da giorni risultano isolati e dei quali non si hanno notizie.
Una volta giunti a destinazione i militari constatano la presenza di civili all’interno dell’abitato.
Pertanto, dopo una rapida valutazione, il Comandante di pattuglia effettua una chiamata via radio chiedendo supporto per fornire il primo soccorso al personale civile rimasto isolato e successivamente procedere all’evacuazione dello stesso presso i centri di raccolta individuati dalle autorità competenti.
Iniziano così ad sopraggiungere i mezzi che trasportano la Task Force di supporto inviata in soccorso degli abitanti dell’abitato di Monte Rotta. Alla testa del dispositivo muove una motoslitta dei carabinieri seguita da una motoslitta dell’esercito dotata di traino per il trasporto di materiali di ricerca e soccorso e due BV 206 in configurazione PORTAFERITI che, trasportano una squadra soccorso della Brigata alpina “Taurinense” integrata con quattro elementi del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, mediante l’impiego della tecnica dello skijoring che consiste nel movimento al traino di un numero variabile di sciatori mediante l’impiego di una corda opportunamente vincolata ad un veicolo.
Lungo il percorso il convoglio viene intercettato da un locale che, riporta di essere stato travolto da una valanga mentre, con altre tre persone, a bordo di due auto, cercava di andare ad allertare i soccorsi.
Per far fronte a questo evento inaspettato la TF si divide in due aliquote:
Parte del personale dell’esercito con una motoslitta rimane in loco per acquisire ulteriori elementi sull’accaduto e valutare il da farsi, mentre il resto del dispositivo procede verso l’abitato.
Nel frattempo la task force di supporto ha raggiunto l’abitato di Monte Rotta. Il personale delle squadre soccorso militare alpino, coadiuvato dagli uomini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, opportunamente indirizzato dai Carabinieri, inizia subito le attività di ricerca, al fine di radunare i civili presso il posto soccorso avanzato che contestualmente viene allestito in loco mediante l’impiego di un BV 206 PORTAFERITI e di una tenda autoportante di nuova concezione.
Il personale delle squadre di soccorso è affluito nell’area della valanga unitamente a due UNITA’ CINOFILE (una del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, una del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico).
Una volta che tutti gli assetti sono stati schierati nell’area, il direttore dei soccorsi suddivide il personale in nuclei, con l’incarico di sondatori o spalatori. Vista la situazione e il tipo di valanga, su indicazione del comandante dei soccorsi, anziché procedere con una ricerca sistematica, gli operatori procedono ad un sondaggio speditivo concentrandosi inizialmente sulle zone di accumulo laterale e inferiore della valanga e sfruttando il lavoro di ricerca delle unità cinofile.
I cani vengono subito indirizzati sulla valanga dove, sfruttando il loro fiuto, cercano di individuare i travolti. Dato che questi animali sono addestrati a ricercare l’odore umano, al fine di agevolare il loro compito il personale delle squadre soccorso ha atteso al di fuori dell’area di ricerca e procederà rimanendo dietro i cinofili così da non creare false tracce olfattive che potrebbero confondere i cani.
Per garantire il massimo del realismo per simulare i travolti da valanga non sono stati impiegati manichini, bensì militari del Reparto Comando Supporti Tattici Tridentina.
Per supportare l’attività di soccorso organizzato in questo momento uno dei due BV 206 PORTAFERITI si porta nuovamente nelle vicinanze della valanga andando a costituire un punto raccolta feriti e assicurando la possibilità di esfiltrare il personale.
Nel momento in cui i nuclei sondatori rilevano la presenza di qualcosa sepolto nella neve, una sonda viene lasciata in posizione come riferimento per i nuclei spalatori che intervengono procedendo a rimuovere la neve mediante un tecnica di spalata che minimizza i traumi sul travolto e ne consente l’estrazione nel minor tempo possibile.
Uno dei cani fiuta qualcosa e comincia a scavare, immediatamente un nucleo di soccorritori inizia a sondare il punto per delimitare il più possibile la zona di scavo. A questo punto l’attività diventa frenetica con gli spalatori che si alternano nell’azione di scavo per estrarre il più rapidamente possibile il malcapitato da sotto la neve. Ovviamente si cerca subito di stabilire la posizione del travolto per indirizzare lo scavo nell’area della testa, al fine di liberare prioritariamente le vie respiratorie. Al fine di mantenere costante il ritmo dello scavo il personale si alterna frequentemente.
Nel frattempo sull’altro versante della valanga l’unità cinofila ha individuato un secondo travolto che viene agevolmente estratto dai soccorritori. Il soccorritore militare inquadrato nella squadra effettua il TRIAGE di primo livello, che consiste nella valutazione dei parametri vitali al fine di assegnare l’urgenza e la priorità del trattamento mediante l’impiego di un codice colore.
In questo caso all’interno del dispositivo è presente anche un Medico Militare che, può intervenire per stabilizzare il ferito fino al successivo trasferimento.
I due travolti, che presentano situazioni cliniche non gravi, vengono esfiltrati via terra.
Uno di loro viene caricato sul BV 206 portaferiti che a breve muoverà trasportando il travolto presso il più vicino posto di medicazione allestito per la gestione dell’emergenza.
L’altro travolto, invece, viene sgomberato impiegando la motoslitta a cui è stato agganciato un TOBOGA ovvero una slitta da trasporto sulla quale viene posizionato il personale da esfiltrare.
Nel frattempo nell’abitato di Monte Rotta si sono concluse le attività di soccorso. Il personale procede a smontare il posto soccorso avanzato e si prepara a ripiegare esfiltrando il personale civile a bordo del BV 206 PORTAFERITI.
In zona è presente un BV 206 S10 di prossima acquisizione. Rispetto alla versione attuale è dotato di un motore più potente che garantisce maggiore velocità e capacità di carico. La conformazione dello scafo inoltre lo rende ideale sia per il trasporto truppa che di materiali fino ad un massimo di 5 tonnellate.
Con il ripiegamento della Task Force si conclude l’esercitazione per squadre soccorso militare alpino CHABERTON 2018.
Testo e immagini: Stefano Frezzotti
Immagini: Comando Truppe Alpine
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