Corvara, indagine sui soprusi in caserma
Inchiesta interna dell’esercito per presunti illeciti di un maresciallo. L’uomo costringeva i sottoposti a lavori per suo tornaconto personale, vantando l’impunità.
In una nota stampa l’esercito ha fatto sapere di aver avviato un’indagine interna su presunti illeciti all’interno del Villaggio Alpino ‘Tempesti’ di Corvara in Badia. Secondo quanto riportato da Repubblica, la procura di Bolzano avrebbe aperto un fascicolo su alcuni episodi avvenuti all’interno della caserma da parte di un maresciallo nei confronti dei suoi sottoposti.
Soprusi, sfruttamento ed una vantata impunità. Secondo Repubblica, l’uomo, al comando della base logistica di Corvara dal 2021, avrebbe creato un clima di terrore e fatto svolgere ai militari in servizio una serie di lavori per suo tornaconto personale. Nell’articolo emergono comportamenti gravi come insulti ai sottoposti come “Non capite un ca…”, “siete categoria inferiore”, “siete dei soldati di m…”, ma non solo. I militari erano spesso costretti a lavori di manovalanza che poi il comandante appaltava e pagava a ditte esterne amiche. “In varie occasioni ci è stato chiesto di tagliare la legna o eseguire lavori edili per l’abitazione privata del comandante Boi sia in caserma che altre sedi”, si legge, secondo Repubblica, nelle carte del procedimento – il lavoro è stato eseguito da noi con una partecipazione minima della ditta che si è limitata alla preparazione dei piani di sabbia ma non alla posa a mano dei cubetti autobloccanti e tanto meno nella rimozione dei vecchi. Un lavoro lungo e oneroso per il quale ci siamo ritrovati a lavorare dalle 8 alle 18 per una intera settimana”.
Nella ricostruzione emergono anche un centro massaggi a suo uso esclusivo del comandante, che avrebbe costretto alcune sottoposte a queste prestazioni contro la loro volontà. C’è poi la gestione personalmente ed in nero della spillatrice della birra, i cui proventi e rifornimento verrebbero gestiti in totale autonomia dal maresciallo, senza alcuna rendicontazione o informazione al ministero della Difesa. Infine sull’uomo peserebbe anche l’accusa dell’installazione di telecamere. “Da quando ha assunto il comando della base ha fatto installare 4 telecamere senza nessuna autorizzazione e senza alcun cartello che segnala le aree con videosorveglianza – si legge nell’articolo -. Solo lui ne ha il controllo e sono poste davanti il suo alloggio e all’entrata della sala massaggi”. Secondo la testata giornalistica l’indagine sarebbe partita da tre denunce di militari in servizio a Corvara che, esasperati dal clima, avrebbero deciso di denunciare i soprusi subiti.
https://salto.bz/it/article/12112024/corvara-indagine-sui-soprusi-caserma
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