Comunicato Stampa 5/2022: BREVE STORIA TRISTE
Comunicato Stampa 5/2022 02.05.2022
Breve storia triste
Da 10 anni attraverso diverse denunce e relazioni formalmente depositate presso la Procura Militare di Verona e lungo la catena gerarchica delle Truppe Alpine (2° Reggimento Alpini, Brigata Alpina Taurinense, Comando Truppe Alpine), chiedo che vengano effettuate indagini in riferimento a vari fatti illegittimi, come ad esempio alcuni comportamenti potenzialmente irregolari, nonchè vessatori posti in essere in servizio verso i propri subalterni, dall’attuale Comandante della Brigata Alpina Taurinense Gen. B. Nicola Piasente.
Sia la Procura militare di Verona, sia la protempore catena di comando delle Truppe Alpine, incredibilmente e irritualmente hanno sempre archiviato tali denunce senza però effettuare mai alcuna indagine, come riscontrabile da una semplice visione dei fascicoli. Impedendomi di fatto, con tali azioni, di poter portare davanti ad un giudice tali denunce, quindi, di far acclarare al di là di ogni ragionevole dubbio la realtà dei fatti anche attraverso il vaglio di formali documenti, soggetti vittime e testimoni oculari.
Accuse per altro in 10 anni mai dichiarate infondate nè dal Comando Truppe Alpine (es: Gen. C.A. Claudio Berto e Gen. C.A. Ignazio Gamba), nè dalla Procura militare di Verona, nè tanto meno dallo stesso Gen. B. Nicola Piasente, che non ha mai avanzato una denuncia per diffamazione o calunnia verso il sottoscritto.
Ora, diversi soggetti della medesima catena di Comando delle Truppe Alpine e la Procura militare di Verona, dopo avermi distrutto professionalmente e umanamente attraverso azioni disciplinari e penali basate su accuse tanto infondate quanto diffamanti (come già formalmente sancito da Tribunali Amministrativi nonché dal Tribunale Militare di Verona), improvvidamente dimenticando quanto fatto negli ultimi dieci anni, a seguito dell’articolo https://www.assomilitari.it/esercito-italiano-la-morte-del-caporal-maggiore-chierotti-tragica-casualita-sfortuna/ avviano un ennesimo procedimento penale per “diffamazione” nei confronti del sottoscritto, permettendomi finalmente di accedere in un tribunale, quindi di far vagliare da un Tribunale i fatti, poiché conditio sine qua non per tale accusa è proprio l’incontrovertibile infondatezza delle accuse mosse dal sottoscritto.
Ora la Procuratore Militare di Verona, la stessa di dieci anni fa, avendomi iscritto nel registro degli indagati pur non avendo, ora come allora, effettuato alcuna indagine, deve decidere se archiviare tale azione penale scagionandomi per l’ennesima volta da tutte le accuse, oppure rinviarmi a giudizio dandomi però modo, con grande azzardo, di portare tutti gli elementi di prova davanti ad un giudice, ovvero renderli pubblici.
Se la Procura militare di Verona archivierà sarò contento, se mi rinvierà a giudizio sarò ancora più contento perché, finalmente, otterrò quanto da me fortemente e formalmente ricercato negli ultimi dieci anni.
Personalmente spero di esser rinviato a giudizio perché fuori dalla “confort zone” ognuno dovrà lottare con le proprie forze e non conteranno più minacce, filtri, omissioni, insabbiamenti, gradi, ruoli e raccomandazioni, bensì solo documenti, riscontri oggettivi, testimoni nonché la verità dei fatti.
Male non fare paura non avere.
Presidente Assomilitari
Carlo Chiariglione
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