60° STORMO DELL’AERONAUTICA MILITARE – L’ALIANTE PER ADDESTRARE I FUTURI PILOTI
Seconda parte dedicata agli approfondimenti sulle Scuole Volo dell’Aeronautica Militare. Il 60° Stormo rappresenta, per i diversi aspetti che andremo ad evidenziare, una realtà unica all’interno della Forza Armata, profondamente legata alla storia dell’aviazione in Italia e nella quale la professionalità del personale ha contribuito in modo decisivo all’evoluzione visibile oggi.
Cenni storici
In previsione della partecipazione dell’Italia al primo conflitto mondiale furono istituite diverse Scuole Volo una delle quali, nel 1916, nei pressi di Montecelio.
Il Campo d’Aviazione di Montecelio fu intitolato alla memoria del Ten. Col. Piota Alfredo Barbieri caduto in combattimento nello stesso anno.
La Scuola Volo si è sempre contraddistinta per una fervente attività fino al termine della Guerra periodo storico segnato da una grave congiuntura economica. Tuttavia con la nascita della Regia Aeronautica il 28 marzo del 1923, l’Aeroporto di Montecelio visse una importante rinascita. Infatti sul sedime aeroportuale nacque il Centro Sperimentale del Volo che diede un grande impulso ad attività sperimentali in tutti i campi dell’Aviazione; dalla medicina ai record di velocità ed altezza passando per strumenti e motori.
Nell’aprile del 1928, in pieno clima di sperimentazione, il Gen. Alessandro Guidoni, fondatore e Capo del Genio Aeronautico, perse la vita durante il collaudo di un paracadute. Il sacrificio dell’ufficiale non passò inosservato tanto che la cittadina che stava sorgendo attorno all’Aeroporto per ospitare il personale della base fu a lui intitolata assumendo l’attuale denominazione di Guidonia.
Vennero messe a punto strutture avveniristiche per l’epoca che contribuirono all’evoluzione del settore come l’innovativa pista di lancio in discesa (in uso ancora oggi), la galleria idrodinamica, tra le più grandi e moderne, lunga 500 mt ampliabile fino a 1500, con le rotaie livellate in modo da seguire la curvatura terrestre; galleria ultrasonica, la più avanzata al mondo in quel periodo, per potenza e dimensioni e grazie alla quale si poterono gettare le basi per il volo supersonico. Quel che rimane di queste due ultime strutture è visibile oggi grazie ad un’imponente opera di bonifica portata a termine nel 2016 fortemente voluta dall’attuale Comandante del 60° Stormo.
Non ultimo un avveniristico impianto aerodinamico, 6 gallerie del vento di cui 5 orizzontali e una verticale per lo studio della vite.
L’attività di sperimentazione proseguì con grande slancio e risultati eccezionali fino al 1937.
Durante il secondo conflitto mondiale, dal 1939 al 1945, sull’Aeroporto di Guidonia operarono lo Stormo Notturno ed il 1° Stormo da bombardamento “Baltimore” che effettuò intensa attività di addestramento sull’aeroporto.
Successivamente alla distruzione bellica la città fu ricostruita assumendo l’attuale connotazione.
Per arrivare ai giorni nostri, l’Aeroporto di Guidonia è stato sede del Comando generale delle Scuole, poi rinominato in Comando Scuole AM e trasferito a Bari nel 2008; della Scuola di Aerocooperazione, del Centro di Volo a Vela, del Centro di Selezione AM, del Centro Logistico Polivalente e della Direzione di Commissariato.
Il 28 marzo 2013, il Reparto, denominato nel 2011 Comando Aeroporto di Guidonia/Centro di Volo a Vela, assume denominazione di Comando Aeroporto/Gruppo di Volo a Vela di Guidonia. Il Centro di Volo a Vela, pertanto, assume rango e denominazione di “Gruppo”.
Con quest’ultima evoluzione il Reparto ha ora una struttura assimilabile ad uno Stormo tanto che il 15 febbraio 2015, il Comando Aeroporto/Gruppo Volo a Vela cambia la propria denominazione in 60° Stormo.
Compiti e attività
Il 60° Stormo, comandato attualmente dal Col.Pil. Salvatore Trincone, è l’unico Reparto nell’ambito dell’Aeronautica Militare ad utilizzare l’aliante. E’ gerarchicamente dipendente dal Comando Scuole dell’Aeronautica Militare ed è così strutturato:
- Gruppo di Volo a Vela (GVV)
- Servizio Efficienza Aeromobili (SEA)
- Gruppo Servizio Tecnico Operativi
- Gruppo Servizio Logistico Operativo
- Infermeria di Corpo
- Servizio Amministrativo
- Compagnia Protezione delle Forze
Mentre i compiti istituzionali possono essere schematizzati come segue:
- svolgere i Corsi di Volo a Vela per gli allievi dei Corsi Normali dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli e della Scuola Militare “Giulio Douhet” di Firenze;
- Concorrere all’attività promozionale dell’immagine della Forza Armata, mediante lo svolgimento dei corsi di Cultura Aeronautica;
- Fornire adeguato supporto logistico agli Enti e Reparti presenti sul sedime aeroportuale, quali la Scuola di Aerocooperazione, il Centro di Selezione, i Magazzini Centrali, la Sezione Calibrazione e nucleo Velivoli Storici;
- Supportare il programma nazionale di addestramento per Forward Air Controller della Scuola di Aerocooperazione (JTAC/FAC)
- Supportare l’attività di volo del Comando delle Scuole AM;
Vediamo a questo punto con quali modalità viene assolto ciascun compito.
I Corsi di Volo a Vela e la relativa abilitazione su aliante rappresentano uno degli step inseriti nel nuovo iter formativo denominato IPTS 2020 propedeutico al conseguimento del Brevetto di Pilota Militare (BPM) rivolto agli Allievi d’Accademia, ad altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato.
Nell’ambito di queste attività gli allievi piloti giungono al 60° Stormo di Guidonia successivamente al conseguimento del Brevetto di Pilota di Aeroplano (BPA) ottenuto presso il 70° Stormo di Latina in ambito della Fase I.
Da qui poi proseguiranno il loro iter addestrativo come schematicamente riportato sotto, fino al raggiungimento del BPM.
L’attività svolta a Guidonia prevede diversi periodi di istruzione che iniziano alla fine del primo anno di Accademia, con un periodo iniziale di abilitazione sulla macchina Twin Astir che consta di circa 20 missioni, durante il quale gli aspiranti piloti acquisiscono l’abilitazione sul velivolo e i primi rudimenti del volo a vela.
L’attività prosegue poi nel periodo autunno/inverno presso il 9° Stormo di Grazzanise dove opera una cellula di volo a vela recentemente costituita dall’Accademia Aeronautica e che svolge attività di volo a vela a favore di studenti d’Accademia nel periodo invernale, durante il fine settimana.
L’anno successivo (fine 2° anno) i candidati piloti tornano al 60° Stormo per svolgere una fase di mantenimento e dove apprendono tecniche più avanzate di volo a vela, per poi proseguire sempre a cavallo tra autunno e inverno, l’attività di volo a Grazzanise.
L’attività che viene svolta presso il 9° Stormo è nata da circa un anno ed è denominata “Progetto IAVA” (Incremento dell’Attività di Volo degli Allievi dell’Accademia) e ha l’obiettivo di incrementare l’Airmenship (ovvero abilità, competenza e conoscenza in ambito aeronautico) del pilota già dalle prime fasi di addestramento per il futuro conseguimento del Brevetto di Pilota Militare (BPM). Tale attività rappresenta una fase addestrativa di grande importanza per l’Aeronautica Militare anche in un’ottica di ottimizzazione dei percorsi formativi e addestrativi degli Allievi d’Accademia.
Inoltre il 60° Stormo svolge attività di volo a favore degli Allievi della Scuola Militare “Giulio Douhet” di Firenze, allo scopo di consentire ai frequentatori di acquisire il necessario “know how” per il conseguimento della licenza di pilota di aliante. Infatti gli studenti del 1° e 2° anno della Scuola (corrispondenti al 3°/4° anno del liceo scientifico/classico) hanno la possibilità di acquisire nozioni di volo a vela, senza conseguimento di attestato, attraverso un percorso di familiarizzazione con la macchina che ricalca gran parte del programma di addestramento che svolge un pilota civile presso una scuola di volo a vela per conseguire il brevetto su aliante.
Questo tipo di percorso formativo potrebbe invece essere riconosciuto nel momento in cui lo studente decidesse successivamente di entrare in Accademia Aeronautica.
Il 60° Stormo si occupa dello svolgimento dei Corsi di Cultura Aeronautica che rappresentano una vera e propria attività promozionale che l’Aeronautica Militare svolge a favore degli studenti delle scuole superiori su tutto il territorio nazionale. E’ rivolto a ragazzi di età compresa tra i 16 e i 20 anni (3°-5° anno di scuola superiore) i quali, volontariamente, hanno la possibilità entrare in contatto con la realtà aeronautica.
L’attività delineata dallo Stato Maggiore della Forza Armata e svolta in collaborazione con i Provveditorati e Istituzioni locali ha una durata di due settimane. Gli studenti partecipano a lezioni teoriche su nozioni fondamentali del volo per la prima settimana mentre nella settimana successiva possono sperimentare la sensazione unica del volo.
L’attività di volo viene portata a termine con uno dei velivoli in dotazione allo Stormo ovvero il SIAI 208 con il quale i piloti istruttori del 60° Stormo, al termine del Corso portano in volo da 200 a 300 studenti.
Inoltre i primi tre classificati per ogni corso avranno la possibilità di essere ospitati presso il 60° Stormo per circa dieci giorni durante i quali avranno l’opportunità di partecipare fino ad un massimo di 5 missioni di familiarizzazione con il velivolo.
Come è ben immaginabile il Corso di Cultura Aeronautica risulta essere un’opportunità estremamente apprezzata soprattutto dagli studenti partecipanti i quali oltre a provare un’esperienza indimenticabile come quella del volo, hanno anche la possibilità di approfondire la conoscenza sulla Forza Armata, agganciando il sogno alla realtà.
La partecipazione ai Corsi di Cultura Aeronautica è su base volontaria e può dare la possibilità nel caso di partecipazione ad alcuni concorsi della Forza Armata di ottenere dei punteggi aggiuntivi.
Nel 2017 sono stati effettuati 4 Corsi di Cultura Aeronautica che hanno toccato le città di Torino, Milano, Salerno e Grosseto.
Nel 2018 sono in programma 5 Corsi che inizieranno a febbraio e toccheranno le città di Foligno, Fano (in concomitanza con le celebrazioni per i 100 anni dell’Aeroporto), Imperia, Trento e Cagliari.
Altro compito molto importante che svolge il 60° Stormo è costituito dall’attività a favore del personale pilota impiegato presso Enti Centrali ai quali viene garantita in questo modo l’attività minima di volo per il mantenimento della capacità operativa.
Questa attività viene svolta a Guidonia con il velivolo MB-339 A/CD a seconda della disponibilità di macchine del 61° Stormo.
Di rilievo anche la collaborazione con la Scuola di Aerocooperazione, uno degli Enti coubicati sull’Aeroporto di Guidonia per quanto riguarda i corsi di Forward Air Controller (FAC) ora denominati JTAC (Joint Terminal Attack Controller)
Il personale con qualifica JTAC è altamente specializzato e qualificato ad operare da una posizione avanzata terrestre o aerea, in grado di dirigere azioni di assetti aerei da combattimento, siano essi ad ala fissa o rotante in operazioni di Supporto Aereo Ravvicinato (CAS) alle truppe di terra. Le operazioni CAS (Close Air Support – Supporto Aereo Ravvicinato) sono tra le più complesse in quanto sono concepite e dirette verso obiettivi ostili che normalmente si trovano a diretto contatto con le forze amiche.
Nella fase di addestramento simulato il personale del 60° Stormo interviene a supporto di tale attività.
La Scuola di Aerocooperazione è l’Istituto militare interforze, dipendente da Stato Maggiore Difesa, di formazione specialistica e valenza tecnico-operativa nel campo dell’interpretazione di immagini telerilevate (aeree e satellitari) ed in quello della cooperazione aeroterrestre e aeronavale.
Importanza del volo a vela
Perché è importante il volo a vela per i futuri piloti dell’Aeronautica?
Diversi sono i motivi che hanno indotto la Forza Armata ad una revisione dell’iter addestrativo. Il nuovo IPTS 2020 si basa appunto sul cosiddetto “download”; si tratta di un vero e proprio “scarico” di alcune attività di volo che fino ad alcuni anni fa venivano portate a termine su linee più costose (come MB 339A/CD) a favore di linee meno costose (come SF-260 ed Alianti) ottimizzando così risorse e costi mantenendo comunque un alto livello formativo.
La tecnica di volo a vela richiede l’acquisizione di particolare sensibilità, capacità e conoscenza. Si è visto che, in questo modo, nelle prime fasi dell’addestramento i neo piloti acquisiscono precocemente delle capacità che avrebbero comunque sviluppato, ma sul altri velivoli e a costi decisamente superiori.
L’aliante è un assetto idoneo per acquisire e perfezionare alcune tecniche di volo come ad esempio il volo librato, che difficilmente sarebbe acquisibile con velivoli a motore.
Inoltre l’aliante aiuta il pilota ad aprire i propri orizzonti fornendo maggiori capacità tecniche e maggiore consapevolezza dell’ambiente nel quale vola. Il pilota sviluppa la capacità di lettura delle condizioni climatiche in base alla posizione delle nuvole e alla direzione del vento. Tutto questo si traduce nella ricerca delle cosiddette “termiche” ovvero quei movimenti convettivi dell’aria generati dal calore del suolo che consentono all’aliante di restare in volo.
L’acquisizione di queste conoscenze e capacità unite alla sensibilità che permette di “sentire” il flusso dell’aria sulle ali, permettono al pilota di ottenere in anticipo l’Airmenship necessaria per il percorso di formazione e per le attività future.
L’abilitazione su aliante non risulta essere vantaggiosa solo per gli allievi piloti, ma lo è anche per il personale istruttore il quale, già dai primi voli, sarà in grado di capire quale potrebbe essere il potenziale dell’allievo nel suo percorso che lo porterà a diventare pilota militare. Infatti il corso su aliante è propedeutico per la formazione del futuro pilota tanto che quando avverrà la Track Selection alla fine della Fase II del IPTS 2020, il risultato che l’allievo avrà ottenuto su aliante, concorrerà insieme a quello delle altre Scuole Volo alla valutazione finale.
Velivoli in dotazione allo Stormo e relativa manutenzione
Il 60° Stormo ha in dotazione i seguenti velivoli:
- SIAI 208/M: aereo monomotore ad elica ad ala bassa quadriposto. Nella versione utilizzata dall’Aeronautica Militare mancano i serbatoi alle estremità delle ali mentre è possibile montare gancio per il traino alianti. L’utilizzo in tal senso è peculiare per il 60° Stormo di Guidonia.
- Aliante Grob Twin Astir: Il Grob G103 Twin Astir II è un aliante da addestramento biposto ad ala media prodotto dall’azienda tedesca Grob Aircraft e utilizzato, tra l’altro, nell’ambio dell’attività istruzionale degli allievi dell’Accademia Aeronautica.
- Nimbus 4D e 4M: Aliante biposto ad alte prestazioni per competizioni volovelistiche classe “libera”, non acrobatico. La versione “M” è dotata di flaps, carrello retrattile ed in grado di decollare autonomamente grazie a un motore da 63HP.
- LAK 17: Aliante monoposto ad alte prestazioni per competizioni volovelistiche classe “15/18 metri”, non acrobatico, dotato di flaps e carrello retrattile.
- MB339 A/MB339CD: Il velivolo è in dotazione al 61° Stormo di Galatina e nella fattispecie viene utilizzato dai piloti istruttori del 60° Stormo per l’attività a favore degli ufficiali piloti impiegati presso Enti Centrali per il mantenimento della capacità operativa.
- Pilatus PC-6/B2-H2 “Turbo Porter”: il velivolo da trasporto e collegamento è stato acquistato dall’Aeronautica Militare con un contratto di leasing annuale rinnovabile. E’ in dotazione presso il 60° Stormo di Guidonia dal 31 marzo 2017; ha mantenuto l’immatricolazione civile elvetica pertanto i piloti militari che hanno effettuato il passaggio macchina sul velivolo hanno conseguito abilitazione civile e a loro volta non potranno formare altri piloti. L’assetto viene impiegato per lancio paracadutisti e in supporto alle attività addestrative degli Incursori AM del 17° Stormo di Furbara ad un costo più basso rispetto ai velivoli da trasporto C-27J e C-130J. Prossimamente il velivolo sarà utilizzato anche per attività in favore del 16° Stormo e del COFS (Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali).
Il Servizio Efficienza Aeromobili del 60° Stormo si occupa della manutenzione del SIAI 208M e delle 4 tipologie di alianti viste in precedenza.
La manutenzione deve soddisfare dei requisiti generali tenendo in considerazione le peculiarità di ogni macchina.
L’organizzazione interna segue normative e linee guida assimilabili allo standard ISO 9000, il cui riferimento è il Manuale della Qualità. Il documento sancisce quali sono le strutture che contribuiscono, ognuna per la propria responsabilità, alla manutenzione dei velivoli, e stabilisce le responsabilità ognuna per il proprio incarico.
Ogni settore manutentivo contribuisce ad assicurare l’aeronavigabilità dei velivoli attraverso una sistematica e programmata manutenzione.
Si tratta sostanzialmente di ispezioni programmate per limite di ore di volo o limite temporale di vita del velivolo, su tutti i sistemi d’arma in dotazione allo Stormo.
L’Ufficio Tecnico stabilisce i tempi della manutenzione e la tipologia; a questo punto il velivolo passa in carico alla Sezione di Manutenzione, cioè il Reparto di manutenzione vero e proprio la quale in base ai propri impegni stabilisce le priorità assegnando gli incarichi ai vari nuclei di manutenzione.
L’operatore manutentore è opportunamente formato e qualificato per il tipo di attività che deve svolgere; all’interno della categoria possiamo individuare le seguenti macro aree:
- Motoristi: eseguono interventi su motore, accessori ed elica
- Montatori: si occupano della parte strutturale del sistema d’arma, qualsiasi esso sia.
- Elettromeccanici: si occupano della parte elettrica
- Marconisti: eseguono interventi sulla parte avionica (radio, apparati di navigazione, etc)
Quindi in funzione della tipologia di manutenzione da eseguire che sia programmata o correttiva viene individuato il team che comporrà la squadra di manutenzione e assegnato l’incarico.
Tutti gli interventi eseguiti durante l’attività manutentiva vengono registrati in modo tale che in qualsiasi momento siano disponibili i dati relativi all’inefficienza e in che modo è stata risolta.
In questo modo viene dimostrata l’aeronavigabilità della macchina. Il velivolo è aeronavigabile quando il decollo e il successivo rientro avvengono in sicurezza; quest’ultima deve essere garantita per l’equipaggio, per il velivolo e per il terzo sorvolato. L’assetto aeronavigabile è sicuro e non arrecherà danni a terzi, ma non è detto che possa svolgere una missione operativa.
Ogni sistema d’arma in dotazione al 60° Stormo ha il proprio schema di ispezioni programmate che viene sancito dalla documentazione fornita da Armaero e dalle Ditte responsabili del sistema siano esse direttamente costruttrici o licenziatarie.
Nel caso del SIAI 208M le ispezioni programmate avvengono ogni 25 ore di funzionamento, nell’ambito delle quali vengono eseguiti controlli peculiari per ogni tranche. Nel caso dell’ispezione programmata a 100 ore di volo, il velivolo rimane fermo in hangar per un periodo variabile dalle 3 alle 4 settimane fatta salva la disponibilità di pezzi di ricambio e possibili imprevisti.
La ditta produttrice interviene nel caso di revisioni generali che per quanto riguarda il SIAI 208M avvengono ogni 5 anni o 1000 ore di volo a seconda di quale scadenza interviene prima.
Per quanto riguarda la manutenzione degli alianti è utile lo schema riportato di seguito:
Per quanto concerne gli aeromobili MB-339A /CD e Pilatus PC6, il Servizio Efficienza Aeromobili di Guidonia ha la capacità di eseguire solo controlli pre e post volo. Per quanto riguarda le ispezioni programmate e/o straordinarie correttive il SEA non possiede capacità manutentiva per cui i velivoli vengono inviati alle rispettive Main Bases che sono rispettivamente il 61° Stormo per l’MB-339 e la RUAG in Svizzera per il PC6.
Gruppo Volo a Vela
Il Gruppo Volo a Vela (GVV) è il vero e proprio braccio operativo del 60° Stormo.
Il Gruppo è composto da due Squadriglie, la 422ª che ha in dotazione le 4 tipologie di alianti (Grob G103A (G-103), LAK17A (UG-17A), Schempp Nimbus 4D (G-4D) e Schempp Nimbus 4DM (G-4DM) mentre la 423ª che ha in dotazione il SIAI 208M e gli MB339A/CD (provenienti dal 61° Stormo).
In tal modo il GVV assolve tutti i compiti istituzionali dello Stormo inerenti il volo come abbiamo visto in precedenza grazie alla presenza di personale navigante altamente qualificato che possiede abilitazione su tutti i velivoli in dotazione.
Una perfetta organizzazione interna e la capacità di lavorare in Team consente loro di affrontare con professionalità la mole di lavoro derivante dai compiti d’istituto che sottopone i piloti ad impegni protratti e continui.
Attività di volo
L’attività addestrativa alla quale ho partecipato si è svolta nell’ambito di due missioni nelle quali ho potuto apprezzare gli aspetti principali delle attività svolte dallo Stormo.
Per la prima missione sono salito a bordo del SIAI 208/M con il quale ho avuto la possibilità di seguire una parte dell’attività a favore degli ufficiali piloti impiegati presso Enti Centrali per il mantenimento della capacità operativa.
Per questo, l’MB-339A ci ha preceduti al decollo di circa mezz’ora durante la quale abbiamo svolto un accurato e dettagliato briefing della missione.
Arriva anche il nostro turno. Una volta effettuata un’ultima verifica del velivolo procediamo al rullaggio per accingerci al decollo.
Dopo aver ricevuto la “takeoff clearance” dalla Torre di controllo, iniziamo la corsa per lungo l’asse pista e rapidamente stacchiamo dal suolo anche grazie alla particolarità della pista di Guidonia che è leggermente in discesa.
La prima parte della missione è dedicata alla familiarizzazione con il velivolo. Dapprima sorvoliamo l’aeroporto stesso diverse volte per poi dirigerci verso Montecelio. Il piccolo e suggestivo comune sorge a nord-est rispetto all’aeroporto di Guidonia.
In attesa di ricongiungerci con l’MB-339A, viriamo a sinistra in direzione Tivoli per poi ritornare verso Montecelio.
Arriva intanto in cuffia la comunicazione che il jet è a pochi chilometri da noi e presto sarà in vista. Ho giusto il tempo di voltarmi per individuarlo, che l’ho già in ala a destra.
L’MB-339 volerà in formazione con noi solo per pochi minuti eseguendo alcune manovre.
Ci riportiamo così in direzione dell’aeroporto dove l’MB-339 si separa per portarsi in atterraggio. Non è finita qui. C’è ancora il tempo per ricongiungerci brevemente con il Pilatus PC-6/B2-H2 “Turbo Porter” impegnato in attività di supporto al lancio paracadutisti.
La separazione dal Pilatus è il preludio al termine della nostra missione; è giunto il momento di rientrare.
La seconda parte dell’attività riguarda il protagonista assoluto del 60° Stormo ovvero l’aliante.
Questa volta ho l’occasione di incontrare gli allievi piloti del Corso Urano V che stanno svolgendo il corso di abilitazione sulla macchina. Gli allievi frequentano il secondo anno dell’Accademia Aeronautica. Per loro, dopo il conseguimento del Brevetto di Pilota d’Aeroplano (B.P.A.) presso il 70° Stormo di Latina, questo è il secondo importante step da superare nel percorso che li porterà a conseguire il brevetto di pilota militare.
Una particolarità; Il Corso Urano V, tra l’altro, è il primo a seguire il nuovo iter di studi denominato “Laurea in Gestione dei Sistemi Aerospaziali della Difesa”, della classe di Laurea in “Scienze della Difesa e Sicurezza”, che garantisce una preparazione tecnologica più spinta, senza rinunciare alle competenze interdisciplinari necessarie per comprendere ed affrontare le attuali realtà geopolitiche e sociali.
Prima di andare in volo ho la possibilità di assistere ad un breve ma importante momento di ripasso delle procedure che ha visto impegnati gli allievi con uno dei piloti istruttori. Da evidenziare una buona presenza di candidati stranieri provenienti da Perù, Albania, Montenegro e Afghanistan. Questo a sottolineare il grande processo di internazionalizzazione che sta coinvolgendo le Scuole Volo dell’Aeronautica Militare Italiana.
Arriva finalmente il momento tanto atteso! Mi attende una missione di 30 minuti a bordo dell’aliante biposto Grob G103 Twin Astir. Non nascondo una certa curiosità non avendo mai provato questa esperienza.
Breve ma esaustivo briefing e poi veniamo agganciati al traino; il SIAI 208/M.
Il pilota dà il segnale di cavo teso. Possiamo decollare. Bastono poche decina di metri di corsa sulla pista che l’aliante già stacca da terra, grazie agli oltre 17 metri di apertura alare.
Il traino ci porta dolcemente alla quota prestabilita; la nostra velocità di crociera è di circa 70 kn.
Dall’interno dell’abitacolo posso percepire sia il rumore del SIAI 208 che quello dell’aria sulle ali dell’aliante. Siamo ormai prossimi al distacco. Il pilota mi avvisa con una sorta di conto alla rovescia. 3…2…1… un leggero contraccolpo e poi vediamo sfilare il traino in una virata decisa verso sinistra.
Ora l’aliante è libero di volare sostenuto dalle correnti ascensionali. Di colpo svaniscono tutti i rumori. Un silenzio rotto solamente dal lieve fruscio dall’aria tagliata dalle ali del velivolo. Una sensazione di pace difficilmente descrivibile.
Cerco di assaporare ogni istante prima dell’arrivo del secondo aliante e relativo traino. Ci inseriamo così in un circuito che comprende l’aeroporto di Guidonia, Montecelio, Villalba e Villanova.
La formazione ora è completa. Il secondo aliante e il SIAI 208 ci raggiungono. Abbiamo solo pochi minuti per riprenderli prima di rientrare in aeroporto.
Rimane solo il tempo per un paio di “sfogate” prima di allinearci con la pista e atterrare delicatamente.
Si conclude così anche la seconda attività grazie alla quale ho potuto apprezzare a 360° tutto il lavoro svolto presso la Scuola Volo di Guidonia.
Conclusioni
In conclusione possiamo affermare che il 60° Stormo possiede un ruolo primario nell’ambito della formazione e selezione dei futuri piloti militari non solo italiani ma anche stranieri.
E’ diventato polo univoco di Forza Armata per il mantenimento della capacità di volo minima, su ala fissa, per il personale navigante dell’Aeronautica Militare impiegato presso gli Enti Centrali.
Ha assunto un ruolo primario nell’addestramento in ambito Close Air Support (CAS) a favore di altre Forze Armate per quanto riguarda i Corsi JTAC/FAC della Scuola di Aerocooperazione.
Supporta le attività istituzionali degli enti coubicati con tempestività e professionalità allo scopo di fornire un’immagine dell’Aeronautica Militare quanto più efficiente ed efficace.
Grazie alle non trascurabili e particolari capacità relazionali e professionali di tutto il personale, che emergono evidenti principalmente durante i Corsi di Cultura Aeronautica, gli ufficiali piloti riescono a trasmettere la passione per il loro lavoro instaurando un legame profondo con gli studenti partecipanti i quali, al termine del Corso, porteranno dentro di loro il miglior biglietto da visita che l’Aeronautica possa dare.
Infine per quello che mi riguarda, ho avuto la possibilità di sperimentare un’esperienza di volo mai provata prima soprattutto a bordo dell’aliante che mi ha lasciato emozioni e sensazioni uniche.
Testo e immagini: Stefano
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